> QUARTA EDIZIONE
Saranno svolti 3 incontri in webinar per un totale di 4 ore
> Martedì 3 marzo 2020 – Ore 17.00/18.30
> Mercoledì 4 marzo 2020 – Ore 17.00/18.30
> Martedì 10 marzo 2020 – Ore 17.00/18.00
> RELATORE
Enrico Bottero
> COSTO 40 euro
LA CASA EDITRICE LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ ENTE DI FORMAZIONE ACCREDITATO DAL MIUR. PUOI ACQUISTARE ANCHE CON CARTA DOCENTE
> DESCRIZIONE
L’organizzazione didattica della scuola moderna prevede il riconoscimento di un solo tipo di differenza, quella per età. In realtà, in una stessa classe si osservano tali differenze da rendere spesso inefficace un insegnamento collettivo. A partire dalla legge n. 517 del 1977 la scuola italiana si è fatta carico delle diversità più significative, quelle che investono gli allievi con disabilità. Più recentemente, con la classificazione degli alunni secondo la formula dei BES, si è allargato il campo delle differenze da riconoscere. La scuola, però, non ha modificato la sua organizzazione generale. Semplicemente, ha allargato il campo dei soggetti a cui porre maggiore attenzione attraverso la formula della “pedagogia del sostegno”. Con la “pedagogia del sostegno” la differenza è considerata un problema di alcuni soggetti e dunque può essere affrontata senza modificare un’organizzazione didattica collaudata per gli allievi “normali”. In realtà, il metodo classificatorio così caro agli anglosassoni è sempre rischioso perché medicalizza il problema invece di investire la pedagogia delle sue responsabilità di emancipazione di tutti i soggetti. Questo metodo di classificazione delle differenze è stato in realtà un modo per continuare a non affrontare il problema reale: quello della diversità di tutti gli allievi, anche se alcuni un po’ di più di altri. Se la pedagogia vuole emancipare perseguendo apprendimenti efficaci per tutti non rinchiudendo i soggetti nelle loro presunte “doti” di partenza deve organizzare le attività in modo flessibile attraverso diverse forme di differenziazione didattica. Non per confermare le disuguaglianze, ma per cercare di ridurle attraverso il perseguimento di obiettivi comuni, sia pur a medio e lungo termine.
> DESTINATARI
Docenti di ogni ordine e grado
> PUNTI TEMATICI
La didattica differenziata deve essere al centro dell’azione dell’insegnante. Essa richiede prima di tutto l’attenzione a come il singolo allievo apprende. Ciò permette all’insegnante di organizzare un contratto didattico sia collettivo sia di gruppo e individualizzato che responsabilizzi e offra agli allievi la possibilità di partecipare responsabilmente al lavoro svolto a scuola. La partecipazione dell’allievo alla sfida dell’apprendimento richiede che la valutazione sia soprattutto formativa, cioè privata (tra insegnante e allievo), individuale e finalizzata all’autoregolazione degli apprendimenti e non alla classificazione dei soggetti. In questo quadro, la valutazione sommativa (e soprattutto quella certificativa) dovrà essere più distanziata nel tempo (cicli di apprendimento) al fine di concedere al maggior numero di allievi la possibilità di raggiungere i comuni obiettivi. La didattica differenziata si impegna a creare spazi, offrire strumenti e favorire l’espressione di ciascuno. E’ attenta a fare della classe un luogo sicuro, senza una continua pressione valutativa e senza umiliazioni per nessuno in caso di insuccesso.
> OBIETTIVI
- Acquisire consapevolezza dell’importanza del problema delle differenze in una classe composta di allievi della stessa età.
- Saper osservare ed analizzare i diversi stili cognitivi, strategie e livelli di apprendimento.
- Comprendere la centralità della valutazione formativa individuale e conoscerne gli strumenti principali (programmazione individualizzata delle attese, osservazione formativa, raccolta e analisi dei dati).
- Saper organizzare situazioni di apprendimento differenziate utilizzando diversi strumenti: differenziazione successiva, piano di lavoro individuale, gruppi di bisogno, tutoraggio, aiuto reciproco, ecc.
- Essere consapevoli dell’importanza del saper condividere con altri colleghi l’organizzazione dell’attività didattica non solo attraverso una comune programmazione ma anche condividendo situazioni didattiche (classi aperte, gruppi di interclasse).
> MAPPATURA DELLE COMPETENZE
- La prima competenza riguarda l’attenzione alle variabili individuali. Ciò non allo scopo di rinchiudere il soggetto in suoi presunti “dati di partenza” (psicologia delle doti), ma al fine di aiutarlo a superare se stesso per poter raggiungere nei tempi medio – lunghi obiettivi comuni.
- La seconda competenza riguarda il possesso degli strumenti della valutazione formativa.
- La terza competenza riguarda la conoscenza di tutte le varianti metodologiche possibili al fine di far raggiungere obiettivi di apprendimento comuni ad allievi differenti tra loro.
- La quarta competenza riguarda la capacità di lavorare in gruppo con gli altri colleghi al fine di meglio organizzare i percorsi più adatti ai singoli allievi.
Il corso è presente sulla piattaforma ministeriale Sofia (ID. 37176)
INDIVIDUALE
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SCUOLA
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Accesso per 4 docenti
La scuola dovrà segnalare i nominativi
e le email dei 4 docenti
che avranno accesso al webinar
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